Chiedi allo sviluppatore, parte 2: Nintendo Switch – Modello OLED
28.10.2021
L'intervista è stata registrata nel rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nel quadro della pandemia da COVID-19.
La serie "Chiedi allo sviluppatore", in cui gli sviluppatori Nintendo entrano nel dettaglio dei processi creativi seguiti da Nintendo e degli aspetti del gioco per loro più importanti, prende il via con un'intervista a due creatori che hanno partecipato alla realizzazione di Laboratorio di videogiochi, ora disponibile su Nintendo Switch.
1: Le console sono sottoposte a uno sviluppo continuo, anche dopo il lancio
2: Le modifiche "visibili" introdotte nella console Nintendo Switch – Modello OLED
3: Le modifiche "invisibili" introdotte nella console Nintendo Switch – Modello OLED
4: L'obiettivo è migliorare continuamente l'esperienza di gioco degli utenti
1: Le console sono sottoposte a uno sviluppo continuo, anche dopo il lancio
Potreste presentarvi ai nostri lettori?
Ko Shiota [d'ora in avanti, soltanto "Shiota"]:
Mi chiamo Shiota e sono il capo della Technology Development Division, responsabile dello sviluppo hardware (1). Mi occupo dello sviluppo delle console da casa fin dalla mia assunzione. In passato, ho partecipato alla serie di interviste "Iwata Chiede" per parlare dello sviluppo delle console Wii (2) e Wii U (3), ma facevo parte del team già da molto prima: il primo sistema che contribuii a sviluppare fu l'AV Famicom (4). Ho appreso la filosofia di sviluppo dei prodotti Nintendo direttamente dai dipendenti più anziani di me.
Toru Yamashita [d'ora in avanti, soltanto "Yamashita"]:
Mi chiamo Yamashita e faccio parte del Technology Development Department. Dal mio ingresso in azienda, ho ricoperto diversi ruoli nei programmi di sviluppo hardware delle console da casa. Per il progetto Wii, ad esempio, mi occupai dello sviluppo delle funzioni integrate, quali il menu di sistema. Per quanto concerne il Wii U, invece, facevo parte del team di sviluppo del Wii U GamePad (5). Durante la realizzazione di Nintendo Switch ho ricoperto il ruolo di responsabile dello sviluppo hardware, mentre per il progetto relativo a Nintendo Switch – Modello OLED ho coordinato le idee e le opinioni degli sviluppatori in merito all'esperienza da offrire ai giocatori.
(1) Le console e i loro rispettivi controller.
(2) Uscita nel 2006, si tratta di una console da casa che si avvale del telecomando Wii come controller e prevede giochi con comandi intuitivi.
(3) Uscita nel 2012, si tratta di una console da casa i cui giochi si dividono fra lo schermo del televisore e quello del Wii U GamePad.
(4) Un modello migliorato del Family Computer uscito nel 1993. Oltre ad avere un look diverso, sia nella console sia nel controller, era dotato di un'uscita AV per il video composito. Il Family Computer (Famicom) venne commercializzato in Europa e America settentrionale come Nintendo Entertainment System (NES).
(5) Il controller abbinato al Wii U, dotato di un touch screen in aggiunta agli stick analogici e ai pulsanti.
Innanzitutto, cosa vi ha spinto a realizzare la console Nintendo Switch – Modello OLED?
Yamashita:
Già durante le prime fasi dello sviluppo di Nintendo Switch stavamo considerando alcune varianti dell'hardware. L'idea era quella di espandere la piattaforma Nintendo Switch in vari modi. Era pertanto già presente l'intenzione di rilasciare un nuovo modello di Nintendo Switch in un secondo momento, dopo la presentazione ufficiale della console. All'epoca, però, non avevamo ancora ben chiaro in mente quali funzioni avremmo aggiornato. Durante lo sviluppo di Nintendo Switch Lite, ci eravamo prefissi di offrire un nuovo modello non soltanto a chi avrebbe acquistato una console per la prima volta, ma anche a chi avrebbe considerato l'acquisto di un ulteriore sistema, oltre all'originale.
Shiota:
Come detto da Yamashita-san, mi interessava creare un nuovo modello di Nintendo Switch. Nella fase concettuale, non avevamo però ancora un'idea specifica in merito alle funzionalità che avremmo aggiunto. In seguito all'uscita di Nintendo Switch, nel 2017, abbiamo valutato numerose opzioni, effettuato test di natura tecnica e raccolto i risultati, che ci hanno condotto alla realizzazione del nuovo modello, oggi sul mercato. Procedendo per tentativi, abbiamo considerato varie tecnologie. Basandoci anche su come gli utenti stavano utilizzando Nintendo Switch, abbiamo infine deciso quali idee e tecnologie adottare per il nuovo modello.
Dite che all'inizio non sapevate esattamente cosa includere nello sviluppo del nuovo modello, ma le idee che vi hanno poi condotto all'introduzione delle nuove funzionalità si basavano su qualche criterio specifico?
Shiota:
Per decidere cosa introdurre nel nuovo Nintendo Switch – Modello OLED abbiamo valutato le opinioni degli utenti di Nintendo Switch di tutto il mondo. Ritengo che il concetto e l'esperienza alla base di Nintendo Switch siano stati ben accolti. Dunque, piuttosto che dare vita a un progetto totalmente differente, ci siamo resi conto che sarebbe stato meglio mantenere la forma esistente, migliorando l'esperienza. In altre parole, l'intenzione era quella di "affinare" il design e le funzionalità esistenti. Quest'idea di base si è poi tradotta nelle scelte tecniche effettuate.
Yamashita:
Avendo deciso di "affinare" soltanto il materiale esistente, ci siamo assicurati di non aggiungere funzionalità che gli utenti non avrebbero potuto usare con i software già usciti. Ad esempio, se avessimo aggiunto un nuovo pulsante o una nuova funzione ai controller Joy-Con, gli utenti non sarebbero stati in grado di servirsene giocando con i titoli già sul mercato – a meno, ovviamente, di non aggiornare anche gli stessi software. Invece, abbiamo ritenuto fosse meglio perfezionare le funzionalità già usate dai nostri utenti.
Riassumendo, l'intenzione era quella di migliorare ulteriormente la soddisfazione degli utenti, l'esperienza ludica, mantenendo al contempo le funzionalità già esistenti?
Shiota:
Proprio così.
Yamashita:
Gli utenti che ci chiedono caratteristiche o funzionalità ulteriori o differenti non sono mai mancati, ma mi è parso che l'esperienza di gioco data dall'uso dei controller Joy-Con e dalle tre modalità di Nintendo Switch (TV, da tavolo e portatile) fosse ampiamente accettata. Ci siamo dunque soffermati sulla possibilità di introdurre nuove funzionalità basate sugli stili di gioco esistenti e di rendere il gameplay sempre più accattivante, per poter raggiungere con Nintendo Switch un numero ancora più ampio di persone.
Avete preso in considerazione le opinioni degli utenti prima di decidere in che modo "affinare" il prodotto. Questa filosofia è stata adottata per la prima volta per Nintendo Switch – Modello OLED o è una costante nello sviluppo delle console Nintendo?
Shiota:
Le console per videogiochi possono contare su una vita utile relativamente lunga, prima di essere ritirate dal mercato. Continuando a offrire prodotti con le stesse funzionalità nel corso degli anni, abbiamo l'opportunità di ricevere dai nostri utenti un gran numero di opinioni e commenti. Gli sviluppatori Nintendo, per quanto loro possibile, mirano a soddisfare sempre le richieste degli utenti. Se poi consideriamo le possibilità offerte dai continui avanzamenti tecnologici, ecco che si capisce come siamo in grado di migliorare un prodotto anche dopo la sua presentazione.
Non mi riferisco soltanto alla console Nintendo Switch – Modello OLED, perché questo processo è già avvenuto con altre piattaforme in passato e abbiamo valutato diverse idee e tecnologie per migliorare ulteriormente i modelli attuali. Sono davvero numerosi gli esempi in cui abbiamo lavorato per offrire miglioramenti ai nostri clienti, prima ancora del lancio di questo nuovo modello. Subire modifiche e miglioramenti dopo il loro arrivo sul mercato è il "destino" delle console.
"Destino" è una parola impegnativa...
Shiota:
Certo, ma... Per fare un esempio, anche il semiconduttore principale del Wii, una componente che possiamo considerare il cuore della console, ha subito ben tre modifiche di peso. In quegli anni, infatti, il progresso tecnologico in materia di semiconduttori stava facendo passi da gigante. Grazie alla filosofia di applicare nuove tecnologie e apportare miglioramenti alle console dopo il loro debutto sul mercato, siamo stati in grado di ridurne il consumo energetico. La modifica era "invisibile", non si vedeva dall'esterno, ma personalmente ritengo sia stato un miglioramento consistente.
Questa politica di miglioramenti è in atto fin dai tempi del Famicom?
Shiota:
Sì. Dato che il ciclo di vita di una console per videogiochi è relativamente lungo e noi continuiamo a offrire prodotti con le stesse funzioni, questa cultura del miglioramento si è ormai radicata saldamente nell'azienda. Per l'AV Famicom, le componenti base del Famicom vennero abbinate alle nuove tecnologie e ai nuovi concetti in auge all'epoca. In quel modo, fu ad esempio possibile aggiungere la porta AV (6), rendere il sistema più compatto e offrire un controller più maneggevole.
In seguito, ripensando al Famicom, mi sono reso conto che in tutte le sue release vennero incorporati vari nuovi accorgimenti tecnologici, spesso invisibili dall'esterno, come i circuiti stampati e le componenti elettroniche interne. Ne venne realizzato un numero talmente elevato di versioni da costringerci a creare una procedura aziendale interna chiamata "lotcheck".
(6) Un'uscita analogica che permette di collegare una TV a un dispositivo esterno. I cavi bianco, rosso e giallo supportano l'audio e il video composito.
Lotcheck?
Shiota:
È assolutamente necessario assicurarsi che tutti i nuovi software funzionino in maniera corretta, indipendentemente dalla versione dell'hardware in uso. Il lotcheck è una procedura mediante la quale controlliamo il funzionamento dei nuovi software su tutte le versioni dell'hardware disponibili in un determinato momento. Qualora si verificassero problemi di compatibilità anche con una sola versione, saremmo nei guai... Visto che si rendeva necessario eseguire questo collaudo su ogni versione, persino ai tempi, conservavamo tutte le differenti versioni. Migliorare i contenuti di ogni singolo prodotto è pertanto la nostra politica, in vigore fin dai tempi del Famicom.
In altre parole, agli utenti potrebbe sembrare che siano stati messi in commercio soltanto due modelli di questa console, il Famicom e l'AV Famicom, ma, una volta prese in considerazione le varie modifiche alle componenti interne, in realtà ne esistono moltissime versioni. A questo proposito, nell'area di collaudo sono ancora presenti molte versioni dell'hardware?
Shiota:
Sì, perché sul mercato sono attualmente presenti varie versioni dell'hardware.
Yamashita:
Le versioni che hanno subito modifiche significative devono essere sottoposte alla procedura del lotcheck e proprio per questo è importante conservare tutte le diverse versioni nell'area di collaudo.
Capisco. Pertanto, il lotcheck è una procedura applicata alle console per videogiochi che vengono costantemente migliorate, anche dopo il loro debutto sul mercato. Tornando alla console Nintendo Switch – Modello OLED, quali sono le sue nuove caratteristiche?
Yamashita:
Innanzitutto, relativamente ai cambiamenti "visibili", che gli utenti possono notare a un primo sguardo, abbiamo apportato modifiche al display, ovvero la "faccia" della console. Il display OLED è più grande e offre colori più vividi e un nero più profondo. Inoltre, lo stand sul retro della console ora può essere regolato e inclinato a piacere, per consentire agli utenti di giocare in modalità da tavolo con l'angolo di visualizzazione che preferiscono. Così facendo, migliorano al contempo la visibilità dello schermo e la stabilità durante le sessioni di gioco.
Shiota:
Per quanto concerne i cambiamenti "invisibili", non apprezzabili a occhio nudo, è stato ad esempio aumentato lo spazio di archiviazione interno e sono state apportate modifiche agli altoparlanti. Tutte le modifiche sono state pensate per offrire un'esperienza di gioco più immersiva e divertente.
Vorrei discutere più a fondo delle modifiche "visibili" e di quelle "invisibili".
2: Le modifiche "visibili" introdotte nella console Nintendo Switch – Modello OLED
Sono state dunque apportate modifiche "visibili" e "invisibili" alla console. Potreste parlarmi un po' più nel dettaglio delle modifiche "visibili" introdotte nel Modello OLED?
Yamashita:
Certo. Partirei dal nuovo display OLED, in grado di visualizzare colori più vividi e di dimensioni maggiori, dato che è passato da 6,2 a 7 pollici: basta prendere in mano la console per rendersi conto della differenza.
Il display OLED, pur essendo il tratto più distintivo, non è l'unico aspetto su cui è stato incentrato lo sviluppo del nuovo modello. La tecnologia OLED era già disponibile ai tempi del Nintendo 3DS (7). Abbiamo continuato a seguirne da vicino gli avanzamenti, ma ritenevamo non fosse ancora adatta all'uso nei sistemi Nintendo. La quantità di prodotti dotati di display OLED sta però crescendo rapidamente in tutto il mondo e la tecnologia è migliorata considerevolmente. Dopo un attento studio delle esigenze della nostra console in collaborazione con i nostri partner commerciali, abbiamo deciso che era arrivato il momento di adottare questa tecnologia.
(7) Una console per videogiochi portatile, uscita nel 2011, che consente di vedere immagini in 3D a occhio nudo.
L'aumento delle dimensioni dello schermo era già in programma?
Yamashita:
L'intenzione c'era già. Questo modello presenta uno schermo di dimensioni più grandi, mentre la cornice è stata resa più sottile. Una delle sfide più impegnative durante lo sviluppo è stata quella di aumentare le dimensioni dello schermo, mantenendo al contempo invariate le dimensioni complessive e la solidità del prodotto.
Shiota:
Questo display OLED si avvale di materiale organico che consente la riproduzione di colori più vividi. Inoltre, il nero è più profondo e offre un contrasto più elevato fra bianco e nero. L'immagine risulta in tal modo più nitida. Il problema consisteva nell'integrare tutte le componenti periferiche necessarie per visualizzare le immagini sullo schermo OLED, come i cavi o i circuiti integrati, in una cornice che nel frattempo si era assottigliata. Se lo spessore della cornice fosse rimasto invariato, non avremmo avuto alcun problema. Pertanto, dopo esserci consultati con il produttore del display, abbiamo deciso di usare circuiti integrati a film, ovvero una pellicola che è stata poi ripiegata e inserita nella cornice.
Yamashita:
Per quanto riguarda i colori del nuovo display OLED, è possibile che alcuni utenti li trovino troppo vividi. Per ovviare a questo problema, è stata aggiunta la possibilità di selezionare una modalità standard, che consente di visualizzare i colori come su un normale schermo LCD. Se invece si preferiscono i colori intensi del display OLED, non serve modificare alcuna impostazione.
Capisco. Gli utenti hanno la possibilità di scegliere la modalità di colore che preferiscono. Quindi, l'uso di un display OLED non aveva soltanto il fine di migliorare la luminosità o di aumentare le dimensioni dello schermo...
Yamashita:
Ritenevamo importante rendere i colori più vividi, ma anche assottigliare il display. Queste modifiche fanno parte dei cambiamenti visibili, ma ci hanno anche consentito di aumentare le dimensioni dello stand. Lo stand si usa per appoggiare stabilmente la console su una superficie piana e giocare in modalità da tavolo, ma, a seconda dell'angolo di visualizzazione, in precedenza l'immagine poteva essere coperta dai riflessi. Ora, però, è possibile regolare l'angolo di visualizzazione ed è più semplice trovare la posizione giusta e creare il proprio ambiente di gioco ideale. Per offrire questa nuova possibilità agli utenti, mantenendo invariate le dimensioni della console, è stato necessario ridurre lo spessore del display.
Il display è stato reso più sottile per poter essere abbinato al nuovo stand.
Yamashita:
È stato reso più sottile e al contempo abbiamo usato cardini più grandi, per ottenere una regolazione maggiormente libera dello stand. Il nuovo modello è più largo di appena 3 mm, necessari per riuscire a integrare perfettamente cardini e stand. In termini di design, ci siamo spinti ai limiti.
Quindi, lo spessore e l'altezza della console sono rimasti invariati?
Yamashita:
Esatto. La larghezza è aumentata di 3 mm, mentre spessore e altezza sono rimasti invariati. Al contempo, lo schermo è passato da 6,2 a 7 pollici. È stata un'impresa inserire i due cardini più grandi sulla console, con queste premesse. Per riuscirci, abbiamo dovuto non soltanto integrare un display OLED dal design sottile, ma anche studiare una nuova disposizione delle componenti interne della console, come la scheda madre, il display e la batteria ricaricabile, ora racchiuse in uno spazio più compatto. Siamo andati per tentativi anche in questo caso, fino a trovare la configurazione che ci permettesse di integrare i cardini e lo stand nel modo desiderato.
Shiota:
Lo spessore è identico a quello di Nintendo Switch, quindi i cardini e il display hanno fatto a pugni per conquistare lo spazio limitato disponibile. (Ride)
Modificare lo spessore della console non sarebbe stato possibile?
Yamashita:
No. Per ragioni di compatibilità di Nintendo Switch – Modello OLED con la base per Nintendo Switch esistente, era virtualmente obbligatorio mantenerne invariato lo spessore. Inoltre, in presenza di uno spessore maggiore si sarebbe creato uno spazio indesiderato al momento del collegamento dei controller Joy-Con, che non avrebbe giovato in termini di design. Pertanto, quest'opzione era già stata scartata in partenza. Abbiamo però modificato il materiale dello stand, che ora è realizzato in metallo, non più in plastica. Il motivo alla base di questa decisione sta nel fatto che, a parità di dimensioni, il metallo garantisce maggiore solidità. Non ne viene fatta menzione nel sito web ufficiale, ma è una caratteristica che secondo me si nota.
Shiota:
L'uso del metallo ci ha permesso di realizzare uno stand più sottile, ma non ha risolto del tutto la situazione, perché lo stand sarebbe comunque stato più grande e non saremmo riusciti a integrarlo, nonostante il display OLED più sottile. I responsabili del design di stand e schermo hanno discusso a lungo, valutando ad esempio se modificare lo spessore della copertura dello schermo, ma alla fine, dopo aver adottato numerosi accorgimenti, sono riusciti a trovare la soluzione ideale.
Con il nuovo stand in metallo, la console è diventata più pesante?
Shiota:
L'integrazione di cardini in grado di sostenere lo stand con qualsiasi angolazione di apertura aggiunge peso, così come la sostituzione della plastica con il metallo. In totale, tuttavia, il peso del sistema è aumentato di soli 20 g circa. Fondamentalmente, siamo riusciti a crearci un margine in altri punti. Ma, visto che anche durante la progettazione della console Nintendo Switch originale ci eravamo prefissati di ottenere un sistema il più leggero possibile, non è stato affatto facile trovare il modo di ridurre ulteriormente il peso. Grazie all'aiuto e alle brillanti idee dei nostri ingegneri meccanici, siamo però riusciti a trovare dei punti dove intervenire senza compromettere la solidità della console. Obiettivo raggiunto, dunque.
Lo stand è dunque il risultato di un grande sforzo collettivo.
Yamashita:
Vorrei aggiungere che ci siamo soffermati parecchio sulla pressione necessaria per aprire lo stand. Va da sé che lo stand deve opporre una certa resistenza all'apertura per poter poi garantire stabilità una volta aperto, ma incontrando una resistenza eccessiva gli utenti avrebbero potuto...
Avere difficoltà nell'aprirlo?
Yamashita:
Sì. E in questo caso avrebbero potuto anche preoccuparsi e pensare a un difetto del prodotto... Ci serviva il giusto grado di resistenza, adatto a sostenere una sessione di gioco in modalità da tavolo e a permettere un'apertura e una chiusura comode. Abbiamo realizzato una serie di modelli con resistenze diverse, tutte disponibili nell'ambito delle limitazioni strutturali imposte dalla console, e scelto quella che ritenevamo essere la più corretta andando per tentativi.
Anche una cosa apparentemente semplice come questa deve essere sottoposta a un collaudo dettagliato...
Yamashita:
I designer, ad esempio i responsabili dello stand e del display, non hanno proposto ciascuno un approccio diverso per migliorare le singole componenti. Al contrario, abbiamo tutti collaborato per conseguire un obiettivo comune, ovvero far risaltare le caratteristiche migliori di Nintendo Switch mantenendone al contempo invariati peso, dimensioni e anche il layout. Ne consegue che tutte le modifiche apportate, ad esempio l'aumento delle dimensioni dello schermo, l'uso del display OLED o l'integrazione del nuovo stand, più grande e resistente, si sono incastrate a meraviglia come le tessere di un puzzle, dando gradualmente vita al prototipo del nuovo Modello OLED.
Capisco. È stata dunque la combinazione di tutte queste componenti a dare vita alla console Nintendo Switch – Modello OLED. Ma, display OLED e stand a parte, sono state introdotte altre modifiche visibili a occhio nudo?
Yamashita:
L'integrazione del display OLED e dello stand regolabile ci ha consentito di migliorare l'esperienza di gioco nelle modalità portatile e da tavolo, quindi mancava soltanto la modalità TV. A questo fine, abbiamo aggiunto una porta LAN sulla nuova base. Ormai, anche le TV e i dispositivi DVR, ad esempio, dispongono di una connessione LAN wireless e capita che troppi dispositivi domestici siano collegati contemporaneamente a Internet in wireless. In questi casi, poter contare su una connessione LAN via cavo significa poter giocare online senza le possibili interferenze causate dagli altri dispositivi. È un cambiamento se vogliamo minimo, ma dovrebbe migliorare l'esperienza di gioco in modalità TV.
3: Le modifiche "invisibili" introdotte nella console Nintendo Switch – Modello OLED
Finora ci siamo concentrati sulle modifiche visibili a occhio nudo. Cosa ne dite di parlare un po' delle modifiche "invisibili", ovvero le modifiche introdotte nella console Nintendo Switch – Modello OLED che non possono essere viste dall'esterno?
Yamashita:
Per quanto riguarda le modifiche "invisibili", innanzitutto vorrei menzionare lo spazio di archiviazione interno, che è raddoppiato, passando da 32 a 64 GB. Abbiamo optato per questa soluzione perché sempre più utenti scelgono di acquistare le versioni scaricabili dei giochi e volevamo che potessero avere uno spazio supplementare passando a Nintendo Switch – Modello OLED. È sempre possibile inserire una scheda microSD nella console, ma è comunque più comodo disporre già dall'inizio di una quantità considerevole di spazio.
Un'altra modifica invisibile, che avete già menzionato, riguarda gli altoparlanti integrati. In cosa sono cambiati, esattamente?
Yamashita:
Abbiamo sostituito alcune componenti degli altoparlanti. La differenza si nota nell'audio. Per poter usare i nuovi altoparlanti, è stato necessario riprogettare il meccanismo che conduce effettivamente alla produzione del suono e la struttura che li circonda. Con uno schermo più grande, all'interno della console rimaneva uno spazio limitato. Dal punto di vista tecnico, capire come migliorare l'audio è stata una vera sfida. Il nostro obiettivo consisteva nel rendere l'audio più nitido per le sessioni multiplayer in modalità da tavolo e per le partite in solitaria in modalità portatile e andava a braccetto con la decisione di aumentare le dimensioni dello schermo.
I nuovi altoparlanti integrati facevano parte del progetto originale del nuovo modello?
Yamashita:
L'intenzione, durante lo sviluppo del nuovo modello, era di ottenere un audio e una pressione acustica di qualità uguale, se non migliore, rispetto ai modelli già esistenti di Nintendo Switch. Con gli altoparlanti di tipo aperto, già impiegati nei modelli precedenti, abbiamo scoperto che, a causa del nuovo layout, l'audio tendeva a essere più sommesso rispetto a prima. Dopo aver effettuato diversi tentativi per capire se saremmo stati in grado di modificare il design del prodotto al fine di utilizzare gli stessi altoparlanti, abbiamo deciso di optare per degli altoparlanti di tipo chiuso, che offrono una qualità e una pressione acustica migliori grazie alla loro conformazione.
Ma in questo modo, rimanendo intrappolato, il suono non risulta ovattato?
Yamashita:
Gli altoparlanti producono il suono tramite le vibrazioni sia di fronte che sul retro. Gli altoparlanti di tipo chiuso riescono a produrre un suono più nitido evitando la collisione fra le onde sonore provenienti dalle due direzioni opposte. Vengono spesso impiegati negli smartphone e nei tablet, che però si avvalgono di altoparlanti già pronti per l'uso e da integrare senza modifiche. Nel nostro caso, invece, per riuscire a inserire gli altoparlanti delle dimensioni adeguate nello spazio limitato disponibile nella console Nintendo Switch – Modello OLED, e ottenere comunque un livello elevato di qualità audio e pressione acustica, abbiamo dovuto progettare noi stessi uno spazio chiuso sul retro della console, adattandoci alla struttura.
Se aveste utilizzato altoparlanti di tipo aperto, come in precedenza, il volume sarebbe stato più basso, ma per impiegare gli altoparlanti di tipo chiuso vi siete scontrati con la difficoltà di creare un design ideale per un suono nitido.
Yamashita:
Sì. In assenza di uno spazio sigillato, la qualità dell'audio sarebbe stata più bassa, anche sostituendo gli altoparlanti. La sfida maggiore, in questo caso, consisteva nel predisporre uno spazio adeguato per l'installazione degli altoparlanti, che consentisse la creazione di vibrazioni più nitide.
A un volume massimo più alto non corrisponde però un consumo energetico più elevato?
Yamashita:
Tecnicamente, la potenza massima che gli altoparlanti possono garantire è più elevata rispetto ai modelli Nintendo Switch in commercio. In realtà, gli altoparlanti non vengono solitamente usati alla potenza massima disponibile, quindi nel complesso il consumo energetico è quasi invariato.
Shiota:
Il consumo massimo si raggiunge quando l'uscita è al massimo volume, quindi abbiamo configurato le impostazioni in modo da trovare l'equilibrio fra la potenza utilizzabile e il funzionamento del sistema nel suo insieme. Possiamo dunque affermare che, in generale, la sostituzione degli altoparlanti non ha causato la riduzione della durata della batteria.
Yamashita:
Nel corso della progettazione di questo nuovo modello, ci eravamo riproposti di regolare, senza però modificare i circuiti, le impostazioni audio al fine di assicurare un suono nitido, offrendo al contempo il volume più elevato possibile. Non è stato affatto facile...
Shiota:
Invece di migliorare singolarmente gli altoparlanti, il design meccanico e la potenza, come accaduto con il display OLED, tutti gli sviluppatori hanno combinato una serie di modifiche minori per aumentare le prestazioni complessive degli altoparlanti.
Yamashita:
A proposito delle modifiche apportate agli altoparlanti, uno sviluppatore del reparto audio aveva scoperto come fosse più semplice rilevare le anomalie sonore usando un pianoforte, quindi si è occupato delle regolazioni utilizzando una sonata per piano scritta da lui stesso. Ci ha rivelato che non avrebbe mai immaginato che un ingegnere come lui avrebbe un giorno composto musica...
Capisco. Sembra che il progetto si basi su una serie infinita di idee e stratagemmi... Potete parlarci di qualche altra modifica difficilmente osservabile a prima vista?
Yamashita:
Molti altri aspetti di minore importanza hanno subito una qualche modifica, ma mi preme dire che abbiamo cambiato la posizione delle informazioni normative che prima si trovavano sul retro di Nintendo Switch.
Il design è diventato molto più semplice e pulito. Dove si trovano, ora, queste informazioni?
Yamashita:
All'interno dello stand. Personalmente, questa soluzione mi piace parecchio. Sono indicate in modo da poter essere consultate facilmente quando necessario.
Da come ne parla, sembra che questo fosse un punto importante dello sviluppo per lei, Yamashita-san.
Yamashita:
Insieme a un'altra, se vogliamo, minuzia: il logo centrale sull'impugnatura Joy-Con è ora inciso, non più stampato.
Inoltre, abbiamo modificato il design dei laccetti dei Joy-Con, aggiungendo dei puntini bianchi. Mi sembra l'occasione perfetta per farlo notare. (Ride)
Anche il cavo HDMI è diverso. Apprezzo molto questa modifica, perché lo ha reso estremamente flessibile.
È vero. È molto più malleabile rispetto a quello precedentemente fornito in dotazione.
Yamashita:
Il miglioramento dei cavi era in programma da molto tempo, ci stavamo già lavorando da un po', ed è semplicemente coinciso con l'uscita di Nintendo Switch – Modello OLED.
Vorrei anche menzionare lo sportello posteriore della base, che già nei modelli precedenti disponeva di un foro utile a far passare i cavi, anche a sportello chiuso. Molti utenti non ne erano al corrente...
Pare che alcuni lasciassero lo sportello aperto.
Se lasciato aperto, però, lo sportello potrebbe essere d'intralcio...
Yamashita:
Appunto. Per questo motivo, abbiamo apportato alcune modifiche al design. Ora è più semplice rimuovere lo sportello e la scanalatura è progettata in modo che i cavi possano avere più margine di movimento, anche perché abbiamo inserito la porta per il cavo LAN (8), che va ad aggiungersi al cavo HDMI e al cavo di alimentazione. Si è reso dunque necessario riprogettare questa parte in modo da migliorarne la semplicità d'uso, senza però compromettere il design della base.
(8) Cavo LAN non incluso in dotazione.
Una migliore organizzazione di console e cavi nell'ambiente domestico si traduce in una maggiore soddisfazione dell'utente.
Yamashita:
Esatto. Ad esempio, chi ha la necessità di scollegare di continuo il cavo HDMI, a causa della configurazione della propria postazione di gioco, potrà ora rimuovere lo sportello posteriore senza problemi. Questi piccoli cambiamenti potrebbero sembrare dettati soltanto da motivi estetici, ma in realtà migliorano l'usabilità della console, che può adattarsi a diverse esigenze.
È sorprendente vedere quanti dettagli siano stati migliorati. Dettagli apparentemente di poco conto, ma importanti per l'esperienza ludica.
4: L'obiettivo è migliorare continuamente l'esperienza di gioco degli utenti
Dall'uscita di Nintendo Switch, nel 2017, avete studiato una serie di miglioramenti che tenessero in considerazione il feedback degli utenti e i progressi tecnologici. Questo processo, tipico del mondo delle console per videogiochi, è sfociato nella realizzazione della console Nintendo Switch – Modello OLED, nella quale sono state introdotte modifiche "visibili" e "invisibili". All'inizio dell'intervista avete però menzionato che alcuni miglioramenti sono arrivati andando per tentativi... Potete parlarcene più diffusamente?
Shiota:
Certo. Un aspetto migliorato soltanto in seguito al debutto della console, ma prima dell'uscita di Nintendo Switch – Modello OLED, è la durata della batteria. Nintendo Switch è una console da casa che gli utenti possono portare sempre con sé per giocare ovunque si trovino. Quindi, vista la sua portabilità, ridurre il consumo energetico ed estendere la durata della batteria erano due obiettivi ai quali non abbiamo mai smesso di lavorare. Inoltre, in quegli anni eravamo nella fase concettuale di un dispositivo dedicato al gioco portatile, Nintendo Switch Lite. Ne consegue che le modifiche apportate al SoC (9), anche dopo la presentazione di Nintendo Switch, sono state continue. Grazie all'adozione di una nuova tecnologia in fatto di semiconduttori, siamo stati in grado di ridurre il consumo energetico in modo considerevole e il modello con una durata della batteria superiore è in commercio dal 2019. Questo SoC a consumo energetico ridotto è stato impiegato anche nella console Nintendo Switch – Modello OLED.
(9) SoC è l'acronimo di "System on a Chip" (sistema su circuito integrato). Si tratta di un chip a semiconduttore che integra molte delle caratteristiche necessarie al funzionamento del sistema. In questo caso, il chip integra la CPU e la GPU, ovvero il fulcro di Nintendo Switch, ma anche altre funzionalità a esse correlate.
La durata della batteria dipende molto dal consumo energetico del SoC, della CPU e di altre componenti necessarie per riprodurre i giochi.
Shiota:
Esatto. Il consumo energetico iniziale durante le sessioni di gioco era di circa 12 W, ma siamo riusciti a limitarlo a 7 W. Tecnicamente, non è stato modificato soltanto il consumo del SoC, ma anche quello della memoria. Grazie agli avanzamenti della tecnologia a semiconduttore, la console Nintendo Switch è migliorata costantemente in termini di consumo energetico. La maggiore durata della batteria è un valore aggiunto per i nostri clienti.
Yamashita:
Ad esempio, la durata della batteria (10) in presenza di un gioco come The Legend of Zelda: Breath of the Wild è passata da circa 3 a quasi 5,5 ore. È quasi raddoppiata. Durante le fasi di sviluppo del SoC, miravamo a includere questa funzionalità in un modello del tutto nuovo, ad esempio la console Nintendo Switch – Modello OLED, ma poi ci siamo resi conto che non avevamo alcuna ragione per non offrire questo vantaggio immediatamente ai nostri utenti. Quindi, abbiamo introdotto questa novità come un miglioramento "normale" di Nintendo Switch.
(10) Durata approssimativa. La durata della batteria dipende dall'ambiente di gioco, ivi inclusi i software in esecuzione.
In altre parole, pur trattandosi di una modifica importante, questo cambiamento è stato comunque introdotto nella console Nintendo Switch esistente.
Yamashita:
Esatto. Nella versione che abbiamo denominato "il modello con una durata più estesa della batteria". Anche se la descrizione è un po' lunga, ritenevamo di dover comunicare questo grande vantaggio a tutti gli utenti che usano Nintendo Switch come console portatile. Dopo aver letto questa frase per la prima volta, ho pensato che fosse una descrizione estremamente semplice e diretta... (Ride)
Shiota:
Riducendo il consumo energetico siamo poi riusciti a realizzare un modello interamente dedicato al gioco in mobilità, Nintendo Switch Lite, che all'epoca era un'idea nel cassetto. In questo caso, la durata della batteria assume un'importanza vitale. I miglioramenti nel campo dei SoC sono stati fondamentali per consentirci di conseguire i nostri obiettivi.
I controller Joy-Con sono estremamente importanti per la console Nintendo Switch perché definiscono buona parte dell'esperienza di gioco dell'utente. Sono stati modificati in qualche modo?
Yamashita:
I controller Joy-Con dispongono di numerose funzionalità, quindi vengono continuamente migliorati, anche se in modo non sempre visibile dall'esterno. Ad esempio, le componenti degli stick analogici hanno subito diverse modifiche dalla prima messa in commercio, e stiamo ancora lavorando a ulteriori miglioramenti.
I primi stick analogici avevano superato i test di affidabilità Nintendo che prevedevano una rotazione continua della leva sotto pressione, ovvero gli stessi criteri applicati per il collaudo degli stick analogici del Wii U GamePad.
Nel nostro continuo processo di miglioramento, abbiamo studiato i controller Joy-Con usati dagli utenti, migliorandone ripetutamente la resistenza all'usura e la durabilità.
Gli stick analogici dei controller Joy-Con non sono costruiti con parti standard, ma con componenti progettate appositamente. Per tale motivo, abbiamo studiato a lungo come migliorarli. Abbiamo inoltre sviluppato test più affidabili e continuato a implementare modifiche per aumentare la durabilità, in modo da superare i nuovi test.
Appena approvate, le modifiche sono state prontamente introdotte nei controller Joy-Con in dotazione con la console Nintendo Switch, nel Nintendo Switch Lite e nei controller venduti separatamente. Parliamo di miglioramenti alle componenti interne dei Joy-Con, quindi non visibili dall'esterno. In caso di riparazioni, usiamo le nuove versioni delle componenti. Miglioramenti simili sono stati apportati anche ai Nintendo Switch Pro Controller.
Quindi l'usura è inevitabile quando due parti entrano in contatto?
Shiota:
Esattamente. Ad esempio, gli pneumatici sono sottoposti a usura mentre l'auto è in movimento, a causa dell'attrito continuo con il suolo durante il rotolamento. Ci siamo pertanto chiesti in che modo sarebbe stato possibile migliorare la durabilità, ma anche in che modo maneggevolezza e durabilità avrebbero potuto coesistere. Per noi, questo è un pensiero continuo.
Yamashita:
Il grado di usura dipende da fattori come i materiali e le forme, quindi studiamo continuamente abbinamenti che garantiscano il livello di usura minimo. Abbiamo già detto che le specifiche dei controller Joy-Con non sono cambiate, ovvero non sono state aggiunte nuove funzionalità quali nuovi pulsanti, ma che i Joy-Con forniti in dotazione con la console Nintendo Switch – Modello OLED sono di ultima generazione, ovvero presentano le modifiche di cui abbiamo parlato. Questo ovviamente vale anche per gli stick analogici dei controller in dotazione con Nintendo Switch, per le console Nintendo Switch Lite, per i Joy-Con venduti separatamente e per i Nintendo Switch Pro Controller.
Insomma, i miglioramenti non sono limitati ai Joy-Con, perché continuate a proporre modifiche, seppur di piccole dimensioni, anche in altri aspetti dell'hardware.
Yamashita:
Esatto. Questa filosofia ci accompagna ormai da molto tempo e continuerà a farlo. Ascoltando le opinioni degli utenti, abbiamo riflettuto su cosa non era stato possibile includere all'uscita di Nintendo Switch, nel 2017, e su cosa avrebbe reso felici i nostri clienti. Uno dei risultati di questo processo continuo è la console Nintendo Switch – Modello OLED. Detto questo, in futuro punteremo ancora a migliorare costantemente i nostri prodotti, compreso Nintendo Switch – Modello OLED: non ci riposeremo sugli allori e continueremo a valutare tutte le opportunità di miglioramento. Qui in Nintendo ci piace dire che appena presentato un nuovo prodotto iniziamo subito a ideare quello successivo. Tuttavia, ciò non significa che il nostro unico obiettivo sia sviluppare nuovi prodotti, anzi: torniamo continuamente sui nostri passi e cerchiamo di sviluppare nuove idee anche per i prodotti già sul mercato.
Shiota:
Le tecnologie che Nintendo usa per i suoi prodotti sono accuratamente studiate e collaudate. Resta però da chiedersi in che modo renderle disponibili agli utenti. Talvolta, applichiamo le nuove tecnologie a prodotti già presenti sul mercato perché intendiamo migliorare la nostra offerta. Se riteniamo che determinate tecnologie dispongano del potenziale per regalare agli utenti esperienze di gioco totalmente nuove, allora potremmo anche riservarle per sistemi di nuova concezione. Spesso, comunque, tutto ha inizio dalla curiosità dei nostri ingegneri: alcune loro idee si trasformano in miglioramenti "normali", altre possono addirittura diventare nuovi prodotti. Sono certo che i responsabili dello sviluppo riflettono, giorno dopo giorno, su come impiegare le tecnologie a favore degli utenti Nintendo.
Le opinioni dei clienti influiscono su questo processo?
Shiota:
Sì. Soprattutto per quanto concerne i miglioramenti, ritengo sia nostro dovere ascoltare il feedback degli utenti. In molti casi, le loro opinioni, formatesi dopo ore di gioco, danno vita a modifiche necessarie. Al contempo, ritengo che per realizzare un prodotto completamente nuovo sia necessario un approccio diverso. Intendo dire che la nostra missione è offrire nuovi tipi di intrattenimento ai nostri clienti. Pertanto, quando sviluppiamo nuovi prodotti, dobbiamo sempre chiederci: "In che modo possiamo dare corpo alle nostre idee utilizzando le tecnologie che abbiamo a nostra disposizione per offrire nuove forme di intrattenimento?" Per conseguire l'obiettivo, il mero sviluppo dell'hardware non basta. Crediamo fermamente che sia fondamentale collaborare strettamente con chi si occupa dello sviluppo del software per creare esperienze ludiche del tutto nuove. Parliamo spesso di "approccio integrato hardware/software" (11), e in effetti questo è l'approccio che adottiamo a livello di sviluppo. Veri punti di forza di Nintendo, secondo me, sono la collaborazione e l'integrazione di persone con background differenti in materia di hardware e software.
(11) La strategia aziendale di Nintendo che mira a offrire nuove esperienze ai consumatori integrando l'hardware (le console per videogiochi) e il software dedicato.
Questa filosofia esisteva già al momento del suo ingresso in azienda, Shiota-san?
Shiota:
Sì. E non è mai cambiata. Di recente, ho come l'impressione che esista una tendenza, in molti settori, a esternalizzare sempre di più le attività di design e sviluppo. Nintendo, al contrario, continua a fare ricerca internamente per ottenere esperienze di gioco sempre migliori. Ad esempio, come abbiamo detto in precedenza, possiamo permetterci di discutere a fondo di stand e altoparlanti proprio perché noi stessi ce ne siamo occupati fin dall'inizio. Questo modus operandi rispecchia la cultura di Nintendo per quanto concerne lo sviluppo dell'hardware e ci farebbe piacere se, leggendo quest'intervista, i lettori riuscissero a comprenderla, anche solo in parte.
Grazie.
Nintendo Switch – Modello OLED è già disponibile. Ulteriori informazioni su questa nuova console sono reperibili sul sito web di Nintendo Switch – Modello OLED.