Ora, vorrei che tutti e due rispondeste a un’ultima domanda. Sono curioso di sapere che cosa direste per consigliare Il Professor Layton vs. Phoenix Wright: Ace Attorney, sia ai fan delle due serie che ai nuovi giocatori. Quale sarebbe il vostro messaggio per i due gruppi?
Beh, il mio messaggio ai fan del Professor Layton sarebbe di non preoccuparsi: possono gustarsi il gioco come se fosse un nuovo capitolo della serie. Credo che l’aggiunta di personaggi tratti da Ace Attorney ci abbia permesso di far emergere la natura più spiritosa del professore e di rivelare al pubblico un nuovo lato di questo personaggio.
Il Professor Layton uno spiritosone? Ho qualche difficoltà a immaginarlo. (ride)
In fondo è la prima volta che il Professor Layton riceve un trattamento del genere.
Ed è stato proprio lei a riservargli questo trattamento, Takumi-san! (ride)
(ridono)
Beh, io ho proposto le mie idee a Hino-san per sentire il suo parere su quanto potessi spingermi oltre... E oggi, non riesco a non vedere il Professor Layton come un personaggio spiritoso.
Io ho pensato solo: “Ma sì, probabilmente andrà bene...”. (ride)
Suppongo sia un altro esempio della sua capacità di sfruttare al meglio la creatività di Takumi-san.
E consiglierei il gioco ai fan di Ace Attorney dicendo loro che questa è la prima apparizione di Phoenix e Maya16 in vari anni. Non è cambiato niente – sono stati via, ora sono tornati. Credo che i giocatori capiranno che questo titolo offre una prospettiva nuova ma anche un’atmosfera nostalgica, con un sacco di interazioni familiari tra i personaggi.16. Maya Fey: apprendista sensitiva e assistente di Phoenix Wright.
Un incontro a lungo atteso per tutti i loro fan.
Sì. E se questo è già divertente di per sé, c’è anche l’elemento dei “processi alle streghe”. Poiché questa avventura si svolge in un mondo dove la magia è reale, il buonsenso e i metodi di ricerca scientifica usati in precedenza nelle serie non funzionano: il giocatore deve sviluppare un nuovo tipo di ragionamento logico. Credo che questo dia al gioco un piglio del tutto innovativo. Ci sono anche altri nuovi elementi, come gli interrogatori di gruppo, dove alcuni testimoni vengono contro-interrogati tutti insieme.
E cosa direbbe ai giocatori che non hanno mai provato le due serie?
Credo di poter riassumere dicendo che Il Professor Layton vs. Phoenix Wright: Ace Attorney riunisce in sé due delle più grandi serie disponibili su una console portatile Nintendo. In altre parole, non c’è ragione per non provarlo!
È sicuramente un titolo che tutti possono apprezzare, e che mostra il fascino di entrambe le serie da cui ha avuto origine.
In qualità di sviluppatore, sarei molto felice di sapere che le persone che hanno provato il gioco ne sono rimaste così colpite da andare a ripescarsi i titoli delle due serie originali.
Capisco. Lei che ne pensa, Hino-san?
È come ha detto Takumi-san. I fan della serie del Professor Layton non rimarranno delusi, perché credo proprio che siamo riusciti a inserire nel gioco gli aspetti unici e più godibili di Layton, fino al più piccolo dettaglio.
Dunque è d’accordo sul fatto che questo gioco possa essere considerato l’ultimo capitolo della serie del Professor Layton?
Sì. Anche se presenta un nuovo mondo di gioco, uno che non si è mai visto nella serie principali, oltre ad alcuni elementi tipici dello stile di Takumi-san. Penso che, con questo titolo, la serie del Professor Layton si sia evoluta in un prodotto ancora più straordinario.
E cosa direbbe ai fan di Ace Attorney?
Vorrei dire loro che questo titolo è un autentico Ace Attorney! Con tutto il rispetto per i colleghi di Capcom, io mi considero il più grande fan della serie, e credo che questo gioco ne rispecchi l’essenza ancora più di altri capitoli. Non ho alcun dubbio sul fatto che questo gioco possa essere considerato l’ultimo capitolo anche di quella serie.
Un autentico Ace Attorney, eh?! (ride)
Sì, dopo aver completato il gioco, posso proprio dirlo. Takumi-san si è buttato a capofitto nello sviluppo di questo titolo, che dunque è un “vero” Ace Attorney. E il fatto che la gente si aspetti grandi cose dal gioco mi riempie di gioia.
Capisco. Per finire, cosa direbbe a chi non conosce le serie?
Beh, prima di tutto l’idea che ci siano persone che non hanno mai provato una delle due serie mi rattrista un po’...
E non crede che questo potrebbe essere il punto di partenza ideale per i giocatori che sono sempre stati interessati alle serie, ma non hanno mai avuto molto di provarle?
Sì, è vero. Questo titolo non è uno spin-off di una delle due serie. Nel processo di sviluppo del gioco, abbiamo sempre pensato a una fusione delle due. Di conseguenza, credo che questo titolo superi quelli di entrambe le serie originali in termini sia di volume che di qualità. A questo proposito, penso che anche le persone che non possiedono una console Nintendo 3DS dovrebbero provarlo. Lo considero un “must buy”. (ride)
Poiché questa collaborazione era finalizzata a fondere due giochi diversi, sapevamo che avrebbe avuto un impatto molto forte e che il pubblico sarebbe andato in fermento. Ma la questione non si riduce al lato innovativo di questo gioco, no? Anche in termini di contenuto, il titolo sfrutta al meglio i punti di forza di entrambe le serie per salire di livello e diventare un prodotto con un fascino nuovo, tutto suo.
Esatto. Un’altra cosa che mi auguro è che la gente arrivi a completare il gioco e ascolti la canzone finale. È una sorta di sinfonia, che mescola i due diversi immaginari sonori.
In un certo senso, quella canzone è il simbolo dell’intero progetto, no? Sapete, sentendovi parlare oggi mi sento davvero orgoglioso e felice che questa collaborazione abbia avuto luogo.
Sono d’accordo con lei. Lavorare con Capcom e conoscere le loro tecniche di sviluppo videoludico mi ha permesso di imparare molte cose. In più, ho avuto modo di assistere in prima persona alla magia della creatività di Takumi-san. È stato un processo molto stimolante anche per me, visto che anch’io sono un creatore.
Sembra che in questo progetto non sia mancato niente: condivisione delle idee degli altri, esperienze di apprendimento, persino un po’ di gelosia nei confronti dei creatori dell’altra azienda...
Il “vs.” del titolo è valso anche per il processo di sviluppo! (ride) Seriamente, ciò che mi preme sottolineare è che è stato meraviglioso collaborare con Takumi-san.
Che ne pensa, Takumi-san?
La cosa più importante che ho imparato nel corso di questo progetto è che consentire ai colleghi di altre aziende di partecipare al mio processo lavorativo mi ha permesso di assumere un punto di vista più obiettivo sulle mie creazioni. Ovviamente sono stato incoraggiato anche dai progetti di Hino-san, dal suo modo di pensare e dalle sue idee.
Sentendo parlare Hino-san, ho pensato che il processo di connessione dei propri impulsi creativi con quelle che si pensa siano le richieste del mercato è stato molto interessante. Le menti dei consumatori non possono essere stimolate in una certa direzione solo producendo cose che potrebbero vendere; se non si trova una connessione tra il mercato e il proprio desiderio interiore di creare, i risultati non possono essere buoni.
Sì, l’ho imparato anch’io.
In un certo senso, credo sia una questione di saper riconoscere che anche il più piccolo dettaglio può essere visto in un’infinità di modi diversi, e giudicato da varie angolazioni.
È vero.
Al mondo esistono collaborazioni di ogni sorta, ma non credo ce ne siano molte che sono riuscite a combinare gli elementi di entrambe le parti in modo così efficace. Come ex creatore di giochi, mi è piaciuto molto ascoltarvi oggi.A prima vista questo progetto sembrava una missione impossibile, ma ora penso proprio che si possa dire che il vostro incontro è stato deciso dal destino. Sono sicuro che saprete sfruttare le esperienze legate a questo processo di sviluppo nei vostri progetti futuri. Mi auguro che i fan di entrambe le serie, come le persone che non hanno mai provato né l’una né l’altra, riescano a percepire tutto ciò che si cela sotto la sigla “vs.”. Hino-san, Takumi-san, grazie mille.
Grazie a lei.
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