Credo che, tra tutti i brani musicali usati nei videogiochi, il più amato in assoluto sia il tema di Mario. Kondo-san, quando si è presentato, poco fa, ha parlato di assicurare che il comparto audio del gioco rispecchiasse "l’essenza di Mario". Dal punto di vista di un compositore, cos’è "l’essenza di Mario"?
Questa è una domanda alla quale è molto difficile rispondere. Anche se faccio questo lavoro da tantissimo tempo, non sono in grado di esprimere la risposta a parole. Il numero di persone coinvolte nello sviluppo dei giochi di Mario, sia presso Nintendo che in altre aziende, è in costante aumento. Molte di queste persone mi pongono la stessa domanda, ma non si tratta di qualcosa che possa essere spiegata con poche parole.
Anche se è un concetto difficile da esprimere, credo che ci sia effettivamente qualcosa che definisce "l’essenza di Mario". Ne ho parlato anche nelle interviste precedenti: abbiamo discusso su cosa sia "l’essenza di Zelda", ma non siamo riusciti a trovare una definizione precisa. Nel caso dell’"essenza di Mario", invece, credo che tutti abbiano una propria idea su cosa sia e credo anche che questa idea sia diversa per ciascuno di noi.
"Un brano con elementi tropicali e che evocasse lo spazio interplanetario..." Ma che genere musicale è mai questo?! (ride)
(risate)
Ho usato per lo più strumenti latino-americani e ho cercato di evocare lo spazio interplanetario usando un sintetizzatore per ricreare i suoni tipici dei vecchi film di fantascienza. Purtroppo, anche se era stato approvato da Koizumi-san, il director di Super Mario Galaxy, il brano non è presente nella versione finale del gioco, quindi il pubblico non potrà ascoltarlo. Ho sempre avuto una grande passione per Nintendo e ho passato moltissimo tempo a giocare, finendoli, tutti i giochi di Mario. Quando ho fatto ascoltare il pezzo a Kondo-san ero totalmente sicuro di me. Ma quando gli ho chiesto se un brano di un gioco di Mario dovesse essere in quel modo, lui mi ha risposto semplicemente: "No, così non ci siamo."
Ci è rimasto male?
Malissimo! Tanto male che ho pensato di licenziarmi! (ride)
Mi ricordo che in quel periodo osservavo spesso Yokota-san: era proprio depresso e mi dispiaceva molto per lui. Una volta ha davvero detto che si sarebbe licenziato se la cosa non avesse funzionato.
(risate)
Le parole che Kondo-san mi ha rivolto scartando il mio brano mi hanno colpito molto: "Yokota-san, se l’immagine che ha di Mario è quella di un personaggio carino e simpatico, la cancelli dalla sua mente!".
Capisco.
A sentire quelle parole, ho capito che, in effetti, pensavo a Mario come a un personaggio per bambini e che, inconsapevolmente, avevo scritto un pezzo "carino", che pensavo sarebbe piaciuto ai bambini. Allora ho chiesto a Kondo-san quale fosse il tipo di musica adatta a Mario e lui mi ha risposto: "Mario è un personaggio "forte"!".
Scommetto che ha pensato: "Ma perché non me l’ha detto subito?". (ride)
(risate)
All’inizio mi ha solo detto: "Può fare quello che vuole, basta che la musica sia adatta al gioco!". (ride)
Quando componevo la musica per un gioco di Mario, non ho mai pensato che si trattasse di un personaggio simpatico e carino. Ho sempre lavorato a quello che era in auge in quel particolare periodo. Ad esempio, ho composto le musiche per i giochi di Mario usciti per Super Nintendo e Nintendo 64 riferendomi alle canzoni che andavano di moda e a quello che stava accadendo nel mondo in quel momento. Componevo brani che secondo me erano "forti" e facevo in modo che si adattassero alla parte visiva dei giochi di Mario. Ripensando al mio modo di comporre di allora, posso dire che l’obiettivo che ci poniamo con i pezzi sia ottimamente descritto dall’espressione: "Questa musica è proprio forte."
I giochi di Mario sono prima di tutto dei fantastici giochi d’avventura. E, in particolare, Super Mario Galaxy è una grandiosa avventura nella quale Mario viaggia nello spazio. Abbiamo usato un’orchestra proprio per enfatizzare la grandiosità di questo gioco. È per questo che il tema musicale è del tutto diverso da quelli presenti negli altri giochi di Mario. Certo che comporre le musiche non è stata una passeggiata! (ride)
In che senso?
Quando Kondo-san ha scartato il primo brano che avevo scritto, mi ha detto: "Poco male, abbiamo tanto tempo a disposizione! Non dovrà fare altro che spremersi le meningi e comporre un pezzo migliore". Come se non bastasse, Koizumi-san, il director, era venuto a farmi i complimenti, confessandomi che non era poi così male.
"Non era poi così male"... Bel complimento! (ride)
(risate)
Mi hanno consolato dicendomi che, anche se in quel momento le cose non andavano bene, prima o poi sarebbe finita... Da allora ho lavorato faticosamente per tre mesi.
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