Abe-san, sembra che non voglia parlare di quello che non si può dire.
Se possibile, preferirei non svelarlo ora. È una cosa molto furba.
Capisco. Furba.
Non vorrei rovinare la sorpresa. Voglio che i giocatori si avvicinino al gioco senza il minimo indizio, così dopo aver giocato diranno "Me l'hai fatta!"
Beh, come per la magia, sentirne parlare è molto diverso che vederla dal vivo.
Sì, vederla è tutta un'altra cosa.
Bene, allora, senza parlare di quello che non si può dire, parliamo piuttosto di quello che possiamo dire, no?
(risate)
Credo che sia fantastico poter giocare senza toccare il DSi.
Per questo la frase è Don’t Touch?!
In Snapped, si può catturare la propria faccia o la mano, che verranno mostrate sullo schermo come silhouette. Credo che sia un modo fantastico di giocare a un videogioco. Infatti, anche se ci sono già stati altri giochi che usavano le immagini del giocatore, giocarci non è mai stato niente di eccezionale. Questa volta ci sono quattro modalità di gioco. La reazione dei giocatori quando giocano sarà, "Oh, ho capito, ho capito."
Sì, è stato così per me.
Visto? No, "Oh, sì, è interessante...." ma "Oh, ho capito!" E sono lieto di questa reazione. Ed è proprio a causa delle silhouette che quella cosa che non si può dire ha un tale effetto alla fine.
Sì, quella visione alla fine è quasi catartica. Ehm, continuiamo a tornare sull'argomento vietato.
È proprio così...
Allora smettiamo di evitarlo.
Sicuro?
È uno degli aspetti più emozionanti di Snapped. Voglio dire, è stato il motivo per cui tutti si sono divertiti un mondo quando hanno testato il modello di prova.
È vero.
Lei è persino venuto a disturbarmi nel mio ufficio.
(risate)
Sono rimasto sorpreso. Credevo di dover solo muovere la mia silhouette per completare vari obiettivi, ma in realtà veniva registrato il mio volto e quando ho finito gli obiettivi, il gioco riproduceva le espressioni della mia faccia mentre giocavo! (ride)
Come vi è venuta questa idea?
Come ha detto Abe-san, c'è stato un periodo in cui il progetto stava per affondare e ci stavamo muovendo sull'orlo di un abisso. Eravamo vicini a presentare la nostra proposta finale. Poco prima di presentarla, mentre andavo a casa ho incontrato un programmatore che mi ha detto che la fotocamera restava sempre accesa durante il gioco.
In altre parole, sullo schermo si vedeva solo la silhouette del giocatore, ma in realtà la fotocamera catturava l'immagine completa del giocatore.
Esatto. Allora ho pensato che sarebbe stato divertente vedere quelle immagini una volta finito un livello. Come un extra! Così, il giorno prima di presentare la proposta, non avendo niente da perdere, abbiamo aggiunto la sezione bonus alla fine.
Oltre alle foto divertenti del bonus, appariva la scritta, "Mentre giochi fai delle facce buffe, quindi gioca nel modo più divertente che puoi." Quando l'ho letto mi è sembrato molto divertente.
Abbiamo scattato quella foto con una fotocamera subacquea, durante un viaggio aziendale a Okinawa. Scattando una foto sott'acqua, le facce sono sempre buffe. All'inizio, nessuno voleva che fosse scattata la foto del proprio volto, ma poi tutti sono venuti a vedere cosa stava succedendo. Ho trovato interessante la psicologia che ci stava dietro e poi tutto si è collegato al progetto Snapped.
Ma si trattava ancora solo di una proposta. Non esisteva un modello funzionante.
Esatto.
Il bonus era solo su carta, ma Abe-san si è dato da fare.
Eccome! (ride) Se non lo avesse fatto, saremmo tutti finiti nell'abisso!
Ovviamente, non potevamo prendere una decisione solo sulla base di una proposta, quindi abbiamo fatto un modello funzionante. E quando ci abbiamo effettivamente giocato, ci siamo divertiti molto, così abbiamo deciso di farglielo vedere il prima possibile.
Non è venuto da me a chiedermi di darci un'occhiata, mi ha imbrogliato! (ride) Comunque, quale fu la reazione in IS?
Ovunque andassi, la gente scoppiava a ridere. Persino le persone che solitamente sono molto serie dicevano "No!" No!" ma alla fine vedendosi fotografati si mettevano a ridere. Di giochi ne ho fatti tanti, ma una cosa così non mi era mai capitata.
Ora che ci penso, quando è venuto nel mio ufficio per farmi giocare, sogghignava.
Mi dispiace. (ride)
Mi è venuto qualche sospetto, ma dovevo decidere se continuare con lo sviluppo del progetto oppure no, quindi dovevo per forza provare il gioco. Ma da quando sono diventato presidente, non mi ero mai trovato a pensare "Me l'hai fatta!" come quella volta.
(risate)
E in più, Abe-san era estremamente soddisfatto quando ha ripreso il DSi e se n'è andato. Ha detto che tutti lo stavano aspettando. Hanno visto le mie foto ?
Certo! (ride) L'ho pregato di mostrarmele.
Le ha fatte vedere anche a me. Sono rimasto... molto contento.
È stata una ricompensa per il duro lavoro?
Assolutamente sì! (ride) Le abbiamo fatte vedere a tutti!
E questo voi lo chiamate lavorare? (ride)
(risate)
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